
1. I leader dell’Unione europea hanno raggiunto l’accordo sul Recovery fund e il Next Generation EU: il Consiglio europeo di Bruxelles ha adottato le conclusioni sul Quadro finanziario pluriennale, il bilancio comunitario 2021-2027, e sul meccanismo di condizionalità del c.d. “stato di diritto”, sbloccando i veti ungherese e polacco. Le preoccupazioni espresse da Ungheria e Polonia si appuntavano proprio intorno al progetto di regolamento sul regime di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione, attraverso il quale – secondo l’ipotesi iniziale – si sarebbe voluto sanzionare il mancato rispetto (da parte degli Stati Membri) di questioni nient’affatto correlate al bilancio europeo (sul punto https://www.centrostudilivatino.it/parlamento-ue-offensiva-per-imporre-lagenda-lgbt-e-abortista/).
Quello sottoscritto nelle ultime ore sul regime di condizionalità è un accordo, e come tale accontenta e scontenta allo stesso tempo tutte le parti coinvolte, ma ha il merito di aver restituito senso alla Politica in ambito UE: l’azione di Ungheria e Polonia, così demonizzata dal mainstream politicamente corretto secondo il quale nessuno dovrebbe mettere in discussione le bozze preparare dai burocrati di Bruxelles, ha costretto gli Stati Membri a un dialogo e a un compromesso tutto politico.