
Argentina, la marcia (vista dall’alto) «per la vita», e, quindi, «contro la proposta di liberalizzare l’aborto»
Con questo slogan manifestazioni in tutto il Paese
Una marcia con una moltitudine di gente come non se ne vedevano da tempo in un paese avvezzo alle grandi marce ha portato decine di migliaia di argentini in strada per manifestare «per la vita», e, quindi, «contro la proposta di liberalizzare l’aborto» che subito dopo Pasqua entrerà in discussione nel parlamento nazionale.
Probabilmente gli stessi organizzatori non si aspettavano tanta gente, anche perché i mezzi di comunicazione hanno dato ben poca eco ai preparativi, peraltro abbastanza improvvisati, che hanno avuto come veicolo le reti sociali. Invece nella soleggiata domenica porteña – così sono chiamati i cittadini di Buenos Aires – un rigagnolo ininterrotto di partecipanti è confluito nel primo pomeriggio verso una delle strade giugulari della capitale, calle Sarmiento, per poi riversarsi lungo la celebre Avenida del Libertador, l’arteria che attraversa Buenos Aires dal nord al sud.
Famiglie con bambini, prevalentemente, giovani, tanti, ma anche cittadini di condizione più umile. Nessuno slogan di natura politica, nessuno striscione riconducibile a partiti, movimenti o organizzazioni di un qualche colore. Bandiere argentine, tante, scritte a favore della vita, del suo pieno sviluppo in ogni momento; nessuna criminalizzazione delle madri che abortiscono, vittime della loro stessa decisione e spesso abbandonate dalle strutture pubbliche, «la vita di entrambi» deve essere tutelata era scritto su molti striscioni. «Ni una menos», non una di meno si poteva leggere su tanti altri, in allusione alle campagne contro il femminicidio che anche in Argentina ha numeri ascendenti. Continua a leggere