La gravidanza modifica la sensibilità neurale delle madri ai segnali facciali dei neonati

Mother Child Love (Gurdish Pannu)

(dal blog L’ovvio e l’evidente)
 
Andare incontro alla maternità innesca cambiamenti nella struttura cerebrale delle madri che possono facilitare il legame con i loro bambini. Mentre molti studi si sono concentrati sul periodo postpartum, i ricercatori non hanno esaminato se i cambiamenti nella corteccia materna durante la gravidanza sono associati al legame postnatale. Un nuovo studio ha esaminato se la gravidanza modifica la sensibilità neurale delle madri ai segnali facciali dei neonati e se tali cambiamenti influiscano sul legame madre-bambino. Lo studio ha rilevato che le madri che mostravano una maggiore attività cerebrale in risposta alle indicazioni del viso dei neonati dalla gravidanza alla maternità riferivano legami più forti con i loro bambini dopo la nascita rispetto alle madri che non mostravano tali aumenti. I risultati, dei ricercatori dell’Università di Toronto e della Liverpool Hope University, sono pubblicati su Child Development, una rivista della Society for Research in Child Development.

Questi risultati supportano l’idea che, nel cervello, le risposte agli stimoli dei bambini cambino nel corso della gravidanza e della maternità precoce, con alcune madri che mostrano cambiamenti più marcati di altre. Questa variazione a sua volta è associata alle relazioni delle madri sui loro legami emotivi con i loro bambini. La relazione precoce tra madri e bambini è ampiamente considerata vitale per lo sviluppo dei bambini. I legami della madre con i loro bambini sono la chiave per lo sviluppo di questa relazione, e un legame forte è fondamentale per uno sviluppo ottimale. Sviluppare questo legame non è istantaneo, ma si verifica come parte di un processo che inizia spesso in gravidanza e continua nei mesi successivi alla nascita.

È stata studiata l’importanza di formare legami stretti, ma poco si sa su come questo legame possa iniziare a svilupparsi prima del parto. I ricercatori hanno intervistato 39 donne incinte di età compresa tra i 22 e i 39 anni provenienti da una serie di razze ed etnie provenienti dalla grande area di Toronto; la maggior parte delle donne era sposata e aveva una laurea o un master. Le donne hanno visitato il laboratorio due volte, una volta nel terzo trimestre di gravidanza e una volta da tre a cinque mesi dopo il parto. Continua a leggere

Lo stupore del bambino conosce il mistero della realtà

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di Giovanni Fighera
 
L’atteggiamento di stupore proprio del bambino rappresenta l’impeto dell’uomo che entra con curiosità nell’avventura della realtà per conoscerla. Proprio questo stupore è l’atteggiamento da cui nasce la filosofia. Il fascino che la realtà desta diventa il mezzo che attira e che cattura il bambino tanto da far sorgere in lui le domande: «Che cos’è questo oggetto? Come si chiama? A che cosa serve?». La conoscenza avviene attraverso la creazione di un legame con l’oggetto incontrato fino al desiderio di comprendere il suo fine e la sua utilità. Senza questo stupore tutto diventa inutile e insignificante. Per questo si può correttamente affermare che solo lo stupore conosce.

La realtà c’è, è un dato che esiste prima di noi. La realtà ci provoca, ci suggestiona, ci sollecita, ci suggerisce un Mistero che sta oltre il sensibile e il visibile. Ci affascina con la sua bellezza purché noi la guardiamo con stupore e meraviglia, anche quando siamo immersi in problemi e portiamo pesanti croci. Talvolta, però, ci si dimentica che la realtà esiste, non ci si stupisce più e allora la monotonia e le difficoltà quotidiane ci schiacciano. Continua a leggere

La voce della mamma ‘accende’ il cervello dei bambini  

 (fonte: La Stampa, 19.05.16)
 
La voce della mamma è come incantesimo per i bambini. Basta anche solo un secondo per riconoscerla e sentirla fa attivare, `accende´, diverse aree del cervello. È quanto emerge da uno studio della Stanford University School of Medicine, pubblicato su Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences).

Gli studiosi hanno esaminato con una risonanza magnetica nucleare 24 bambini e ragazzi, tra i 7 e i 12 anni, mentre ascoltavano delle registrazioni di voci che ripetevano parole senza un senso compiuto, da parte della mamma o di una sconosciuta. I ragazzi sono risultati in grado, anche solo dopo una registrazione di un secondo, di riconoscere la voce della mamma con un’accuratezza del 97 per cento. Continua a leggere

Casen Broussard, il bambino malato di cancro che ha parlato con Gesù

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A solo due anni e mezzo, a Casen Broussard è stato diagnosticato un neuroblastoma, una forma di cancro infantile che “si sviluppa dalle cellule nervose immature”, di solito nelle ghiandole surrenali.
 
UN INCONTRO SPECIALE

Da allora, racconta l’emittente televisiva americana WLBT, la sua vita è stata tutt’altro che normale. Cure, corse in ospedale a Memphis, paura di non farcela. Ma non solo. C’è un ulteriore episodio che rende ancora più anomala la storia di Casen. In questo calvario, che ora sembra volgere verso il meglio, il piccolo avrebbe dialogato con Gesù.
 
“CASEN CON CHI HAI PARLATO?”

Come scrive Indipendent Journal (30 novembre), che ha ripreso la storia, il bimbo avrebbe dato indicazioni precise sui suoi presunti dialoghi. “Casen, con chi hai parlato?” gli chiedeva la mamma e lui: “con Gesù”. E al papà, che lo sollecitava, il piccolo rispondeva: “Davvero non lo conosci? Non puoi vederlo?”. Continua a leggere

I bambini “ascoltano” la musica e cantano già nella pancia della mamma

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Lo dimostra uno studio dell’Institut Marques (FOTO, VIDEO)

È possibile ascoltare una sonata di Bach o l’ultimo pezzo di Kenye West ancora prima di venire al mondo. Come? Attraverso il Babypod, cioè un dispositivo che viene inserito nella vagina delle neo mamme per iniziare a comunicare con il proprio piccolo o, cosa molto importante, testarne l’udito.

Gli scienziati del Istitut Marques di Barcelona, attraverso delle ricerche, hanno dimostrato che il feto, custodito nel grembo materno, è in grado di rilevare i suoni già alla 16 settimana di gestazione. Continua a leggere

Altro che ambiente, altro che selezione, la morale è innata

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La tesi di Bloom (Yale): “il bambino non è idiota, conosce bene e male”

Un bambino di un anno, Michael, assiste a uno spettacolo con tre marionette. Una sta giocando con una palla, l’alta gliela porta via, la terza la recupera rendendola alla prima. Poi le marionette vengono poste davanti a Michael, ognuna con una caramella. Il bambino deve decidere a chi toglierla. Michael prende la caramella della marionetta che era stata cattiva con le altre due, poi le assesta un colpo in testa. Cosa spinto un bambino di un anno, privo di linguaggio, a prendere la giustizia nelle proprie mani?

Altro che educazione o condizionamenti sociali. Il senso del bene e del male, la moralità, è innata nell’essere umano. E’ questa la scoperta dello psicologo di Yale, Paul Bloom, autore del libro “Just babies”. Continua a leggere

Il maggior bene del cucciolo d’uomo

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Lavoro da trent’anni in un servizio di Neuropsichiatria infantile e ho avuto spesso l’occasione di collaborare con gli operatori che si occupano di affidi e adozioni. Posso perciò affermare con tranquillità che quanti seguono a diverso titolo la situazione di minori con famiglie problematiche hanno a cuore in primo luogo il benessere dei bambini, indipendentemente dalle loro opinioni personali.

Sono certa che, anche in questo caso, la decisione degli operatori sia stata presa dopo aver vagliato i fatti con cura e attenzione. Perché allora, con altrettanta serenità e sicurezza, mi sento di affermare che si tratta di una scelta sbagliata? Perché sono fermamente convinta che venire affidati a una coppia omosessuale, anche stabile, anche affettivamente accogliente, non possa rappresentare il vero bene per un bambino? Non è facile rispondere in poche righe a un quesito così delicato, ma credo sia indispensabile provarci, al di là di ogni polemica, con un pensiero davvero rivolto esclusivamente ai nostri figli e a ciò che li aiuta a crescere. Continua a leggere

GMG – Un bambino abbraccia il Papa: “Voglio diventare sacerdote di Dio”. Un video commovente.

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Papa Bergoglio è stato testimone di un episodio di grandissima tenerezza, che ha commosso tutti coloro che vi hanno assistito. Venerdì 26 luglio, durante il tragitto in Papamobile nel quartiere carioca di Gloria, poco prima di arrivare al Palazzo Arcivescovile per l’Angelus, il Pontefice è stato raggiunto da Nathan de Brito, 9 anni.

Un addetto alla sicurezza lo ha avvicinato a Papa Francesco, che lo ha sollevato di peso e preso in braccio.

“Santità, voglio essere un sacerdote di Cristo, un rappresentante di Cristo”, ha detto il bimbo.

Il Papa ha risposto: “Pregherò per te, ma ti chiedo di pregare anche tu per me. A partire da oggi, la tua vocazione si è concretizzata”. Continua a leggere

La meraviglia della fecondità

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di Franco Olearo
 
Mentre il parlamento francese ha approvato la legge più dibattuta nella storia della repubblica sul matrimonio fra omosessuali e il loro diritto all’adozione, e gli aderenti al movimento Manif pour tous continuano numerosi a manifestare nelle piazze delle principali città francesi, è intervenuto sul tema, con un testo particolarmente significativo, il filosofo francese Fabrice Hadjadj. Un testo che va a fare buona compagnia con l’ormai famoso documento del gran Rabbino di Francia e alle numerose prese di posizione del cardinale André Vingt-Trois, vescovo di Parigi. Continua a leggere

Caro Gesù Bambino, la letterina di Joseph Ratzinger

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“Caro Bambino Gesù, presto scenderai sulla terra. Porterai gioia ai bambini. Anche a me porterai gioia”. E’ il tipico testo di una letterina di Natale. I bambini di tutti i tempi la lasciano davanti al presepe e attendono la notte della Vigilia. Ma quello che la rende speciale è che è firmata Joseph Ratzinger ed è datata 1934. Cosa desiderava il piccolo Joseph ad appena sette anni ? “Vorrei il Volks-Schott, un vestito per la messa verde e un Cuore di Gesù. Sarò sempre bravo. Cari saluti da Joseph Ratzinger”. Continua a leggere