Suona l’ultima campanella

scuola

di Francesco Agnoli
 
Anche quest’anno la scuola è finita. Suona l’ultima campanella, i ragazzi si abbracciano tra loro, e abbracciano i propri professori. Quella conclusione, che sino ad un giorno prima era aspettata con ansia, diventa nostalgia: è triste lasciarsi, soprattutto quando si sa che le strade, nell’anno futuro, si divideranno. E’ triste per gli alunni, ma anche per gli insegnanti, se si sono sentiti, per qualche tempo, padri, madri, compagni di strada dei loro ragazzi.

Sono ormai 15 anni che insegno, e questo mestiere, mi diventa sempre più chiaro, è (per me) il più bello del mondo. Come tutti i mestieri, infatti, ha le sue insidie, ma dà soddisfazioni indicibili. Lo ho pensato anche quest’anno, quando gli alunni di una classe mi hanno dato la loro lettera d’addio. Iniziava così: Caro Gandalf… Forse si riferivano ai miei capelli già un po’ bianchi, ma credo, anche, ad un’amicizia quale può scoccare tra un quarantenne e dei sedicenni, senza che mai venga meno la differenza di ruoli e di compiti. Continua a leggere

Papa Francesco: «Auguro ai papà di essere veri educatori, come san Giuseppe»

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All’udienza generale il Pontefice ha rivolto un augurio a tutti i padri, spronandoli a imitare il santo, «modello per ogni educatore, che ha saputo attraversare il buio del dubbio».

Papa Francesco, durante l’Udienza generale davanti a oltre 60 mila fedeli, ha parlato di san Giuseppe, di cui oggi ricorre la festa. In un simpatico fuoriprogramma il Pontefice ha chiesto ai padri presenti in piazza di alzare la mano. Ha quindi fatto loro gli auguri: «Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini. Loro hanno bisogno di voi, della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore. Siate per loro come san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. Custodi del loro cammino. Educatori! E camminate con loro. Continua a leggere

La libertà di usare la testa

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Ogni essere umano può compiere scelte decisive per la propria vita e per quella degli altri
 
di Carlo Climati
 
Esiste, forse, una parola più affascinante di “libertà”? Pensiamo a quante persone hanno dato la vita per conquistarla o per difenderla, nel corso della storia. Senza libertà, non potrebbero esistere neppure la pace, la dignità, il rispetto dell’essere umano.

Oggi, purtroppo, la parola “libertà” tende ad assumere significati sempre meno nobili. Spesso viene interpretata come una specie di diritto a fare ciò che si vuole, a vivere senza regole, pur di soddisfare il proprio egoistico piacere. Continua a leggere