Respinto il ricorso di due donne unite civilmente che chiedevano un figlio in provetta con il seme di un “donatore”. Confermata la legge 40 dove limita la pratica a coppie formate da donna e uomo
di Marcello Palmieri
La Corte premette che la procreazione medicalmente assistita “solleva delicate questioni di ordine etico e morale”, e ricorda che – proprio per questo – la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto sul tema “un ampio margine di apprezzamento” da parte dei singoli Stati. Non solo. Osservano i giudici costituzionali che, in passato, tutte le pronunce della Corte sulla legge 40 “si sono mosse nella logica del rispetto della finalità (latu sensu) terapeutica assegnata dal legislatore alla Pma, senza contestare nella sua globalità – in punto di compatibilità con la Costituzione – l’altra scelta legislativa di fondo: quella, cioè, di riprodurre il modello della famiglia caratterizzata dalla presenza di una figura materna e di una figura paterna”. Continua a leggere