Il pediatra che legge Dante e Shakespeare ai suoi piccoli pazienti

LIBRI, MAESTRO, BAMBINI

di Annalisa Teggi
 
Ogni volta che concludo una visita di controllo dal nostro pediatra, l’ultimo consiglio che segna sul libretto è: “leggere libri ad alta voce”. Con me sfonda una porta aperta, ma metterlo – per così dire – a verbale fa sempre bene.

Infatti, talvolta sono io adulta quella che snobba la lettura coi miei figli. Stanchezza, pigrizia, faccende domestiche sono scuse da cui pesco a volontà giornalmente. Il mio adolescente è in un’età di allergia pesante ai libri, ma ogniqualvolta mi metto a fianco a lui a leggere a voce alta anche solo la pagina di geografia che sbuffa per studiare, accade qualcosa di inaspettato: domande, collegamenti, voglia di approfondire.

I figli più piccoli, invece, mi assalgono con le storie da leggere. Sono loro a richiedere che la lettura sia un’esperienza, vissuta in compagnia e quasi palpabile … niente lettura mentale, vogliono la voce. Nonostante ciò ogni tanto ancora mi scappa quella minaccia tremenda e insensata: “Ora vai in camera tua a leggere!”.

Perché leggere non è una punizione? Perché il suo bello è che sia un’esperienze condivisa? La storia raccontata da Repubblica, e che viene da Bari, contiene ipotesi concrete di risposta. Continua a leggere

La lettura con i bambini in età prescolare migliora il linguaggio di otto mesi

dal blog Orme svelate
 
Uno studio dimostra che i genitori che leggono regolarmente con bambini piccoli danno loro un vantaggio linguistico di otto mesi. Un gruppo di esperti ha scoperto che le abilità linguistiche ricettive – la capacità di comprendere le informazioni – sono influenzate positivamente quando i bambini in età prescolare leggono con qualcuno a cui sono affezionati. Hanno effettuato una revisione sistematica degli studi di intervento di lettura degli ultimi 40 anni, utilizzando sia un libro o lettori elettronici e in cui la lettura è stata effettuata con un genitore o un accompagnatore.

Nel rapporto, finanziato dalla Nuffield Foundation, i ricercatori stavano cercando effetti sul linguaggio ricettivo (comprensione), linguaggio espressivo (padronanza del vocabolario e della grammatica) e abilità pre-lettura (come le parole sono strutturati). I risultati sono stati positivi per ogni categoria, ma la più grande differenza è stata con le competenze linguistiche ricettive. La revisione ha mostrato che i bambini socialmente svantaggiati hanno avuto un beneficio leggermente maggiore rispetto ad altri. Mentre sapevamo già che leggere con i bambini piccoli è vantaggioso per il loro sviluppo e per le successive prestazioni accademiche, il vantaggio di otto mesi che questa revisione ha identificato è stato sorprendente. Otto mesi sono una grande differenza nelle competenze linguistiche quando si guardano i bambini sotto i cinque anni. Il fatto che si sia visto un effetto con le competenze linguistiche ricettive è molto importante. Questa capacità di comprendere le informazioni è predittiva delle successive difficoltà sociali ed educative. E la ricerca suggerisce che sono queste le abilità linguistiche che sono più difficili da cambiare. L’età media dei bambini coinvolti nei 16 studi inclusi nella revisione, è stata di 39 mesi e la revisione ha esaminato studi di cinque paesi: Stati Uniti, Sud Africa, Canada, Israele e Cina. Continua a leggere