Il senso religioso dell’uomo fin dalle origini

Pontificia Accademia delle Scienze - Amedeo Lomonaco

“Simboli, Miti e Senso Religioso negli Esseri Umani sin dal Principio”. È questo il titolo del workshop organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, riservato agli accademici e agli studiosi invitati, in programma mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre 2021. L’obiettivo, come suggerisce il nome del simposio, è quello di discutere della particolarità “neuronale” e dell’unicità del genere umano (genus Homo) che lo colloca ad un livello di coscienza superiore a quello degli altri Primati, l’unico capace di pensiero religioso. Anche il senso religioso va tuttavia compreso all’interno dello sviluppo evolutivo dell’uomo e ne vanno esplorate caratteristiche, universalità e contenuti.

Il programma del Simposio è suddiviso in quattro parti (archeologica, etnologica, biolgoica e filosofica) tutte precedute da un’introduzione sulla collocazione sistematica e cronologica del genere Homo e sulla sua genesi così come la conosciamo oggi. Tanti i nomi illustri che prenderanno parte all’evento, come Yves Coppens e Francesco d’Errico. Presenti anche Fiorenzo Facchini, Silvano Petrosino, Donald Johanson e Ivan Colagè. Come scritto in precedenza, l’evento è riservato agli accademici e agli studiosi invitati. Come di consueto, i Proceedings della manifestazione saranno pubblicati successivamente, per far conoscere al grande pubblico l’oggetto delle discussioni e i risultati presentati.     
        
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(fonte: disf.org)

W.D. Phillips, premio Nobel e quel Dio presente: «nella mia vita e nell’Universo»

Dopo la breve intervista che ci ha concesso nel 2012, in occasione del Darwin Day, siamo rimasti in contatto con William D. Phillips, fisico statunitense e premio Nobel. E’ piacevolmente sorpreso della recente nascita della versione inglese del nostro sito web e oggi segnaliamo alcune sue recenti riflessioni.

Phillips viene chiamato “l’uomo che ha congelato gli atomi”, in quanto ha sviluppato alcuni importanti metodi per raffreddare egli atomi, tramite laser, con lo scopo di rallentarne il movimento e poterli studiare. E’ docente di Fisica alla Maryland University e membro del National Institute of Standards and Technology (NIST). Non ha mai fatto mistero della sua fede, è un cristiano metodista con grande stima per la Chiesa cattolica, membro oltretutto della Pontificia Accademia delle Scienze«Non penso ci sia niente di strano»ha spiegato pochi giorni fa. «Molti degli scienziati che conosco credono in Dio. Non credo vi sia quel che viene chiamato “conflitto tra scienza e religione”, forse piuttosto alcune persone si dedicano a creare conflitti».

Il riferimento è ai suoi colleghi “new-atheists”, già presi di mira dal suo collega matematico Amir Aczel, dell’Università del Massachusetts, i quali hanno «compromesso l’integrità della scienza» per tentare di dimostrare che «l’idea della necessità di Dio debba essere necessariamente errata» (A. Aczel, Perché la scienza non nega Dio, Raffaele Cortina Editore 2015, p. 14). Aczel scelse di entrare nel dibattito proprio in reazione all’”ateismo scientifico” di Dawkins, Harris e Hitchens, in voga fino a pochi anni fa. Il premio Nobel Phillips, al contrario, si è sempre manifestato come credente. Continua a leggere