“C’è solo un magistero, affidato agli apostoli uniti a Pietro e ai loro successori”

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“Bisogna fermarsi piuttosto alle cause spirituali che provengono dall’interno degli uomini, o delle famiglie, specialmente la mancanza di fede, di vigore, di formazione e di sostegno ecclesiale. Questa crisi è importante e profonda. Oggi vi è la tentazione del rifiuto di Dio, in nome della propria umanità. E la secolarizzazione – che, in sé potrebbe essere un aspetto della legittima distinzione tra temporale e spirituale (cf. Gaudium et spes, 36) – è grave nella misura in cui colpisce la Chiesa stessa, persino la vita sacerdotale e religiosa. Il Concilio Vaticano II ha dato alla Chiesa i principi di base e i mezzi per operare un adatto rinnovamento spirituale. Ma, nella misura in cui certuni l’hanno studiato male, male interpretato, male applicato, può avere causato qua o là scompiglio, divisioni e non si è potuto impedire un cedimento religioso. Piuttosto di gemere sulle condizioni difficili, dobbiamo portare rimedio a ciò che provoca la debolezza spirituale dei cristiani: in altre parole, lavorare per formare la loro fede e per annunciare la fede a tutti i nostri contemporanei. E siccome l’uomo non è un individuo isolato, ma è preso in una rete d’influssi sociali che i media amplificano, bisogna rifare il tessuto cristiano della società. (…) Continua a leggere